CEMIVET: nuova sala museale

Apprendiamo che l’11 novembre u.s. presso il Centro Militare Veterinario di Grosseto, in occasione del 153° anniversario dell’istituzione dello stesso, alla presenza delle Autorità militari e civili è stata inaugurata la sala museale del Centro. Finalmente, grazie all’applicazione della Direttiva del 2022 per la “gestione delle sale museali” dello Stato Maggiore dell’Esercito, l’impegno profuso dai Comandanti il Centro che si sono susseguiti nel tempo, ed in particolare dal trasferimento della Scuola Militare Veterinaria, nel 1996, da Pinerolo a Grosseto, si è concretizzato. E’ motivo di orgoglio per la nostra Associazione, ancor prima CISO-Veterinaria, aver fin da subito favorito in ogni modo la conservazione, la conoscenza e la valorizzazione di quanto, presso il CEMIVET è stato conservato. A riprova di questa volontà riteniamo sia sufficiente navigare sul nostro sito dove, grazie ai soci – in particolare quelli che per lunghi anni hanno servito in Pinerolo, prima, e Grosseto, poi – la memoria della Veterinaria militare è “ancora viva”. Nel lontano 2007, in occasione del V Convegno di Storia della Medicina Veterinaria, con altri Colleghi si ebbe modo di visitare, per la prima volta, l’allestimento museale del Servizio Veterinario Militare (https://storiamedicinaveterinaria.com/galleria/146-annuale-cvm/) (https://storiamedicinaveterinariaemascalcia.files.wordpress.com/2019/12/catalogo-museo-cemivet.pdf). Ora, grazie alla Direttiva del 2022 dello SME lo spazio museale all’interno del CEMIVET è diventato ufficiale. Come avevamo avuto modo di auspicare in occasione del restauro delle lapidi ai caduti del Corpo Veterinario, finalmente, il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, del 2004, ha trovato attuazione anche presso il CEMIVET. (cfr. https://storiamedicinaveterinaria.com/2021-ii-convegno-a-i-s-me-ve-m/). Al personale Militare e Civile del Centro che negli anni, a vario titolo, ha contribuito a preservare un inestimabile patrimonio storico relativo alla Medicina Veterinaria ed alla Mascalcia va il nostro plauso e il più sentito ringraziamento.