La professione cambia

Nell’ultimo quarto di secolo si è assistito ad un vero e proprio “boom” del numero di cani (+ 950.000) e gatti (+ 600.000), ma non solo, che sono entrati stabilmente a far parte di molte famiglie italiane. Il cambiamento dell’atteggiamento, le cui ragioni sono molteplici, nei confronti degli animali da affezione ha permesso la crescita di un nuovo settore economico, nell’ambito del quale la professione veterinaria svolge un ruolo importante soprattutto come prestazione clinica tradizionale, ma anche in altri ambiti in precedenza poco praticati quali quelli della veterinaria pubblica, dell’alimentazione e della farmacologia. Seppur la clinica degli animali da affezione abbia sempre rivestito notevole importanza per il medico veterinario, la dimensione attuale di questo fenomeno ha pochi riscontri storici. Tra le motivazioni della detenzione di animali famigliari generalmente è sempre prevalso il fattore utilitaristico, pur essendo presente anche quello affettivo. Di fatto questo settore ha fatto registrare un incessante progresso e ha superato indenne  le crisi politiche ed economiche che si sono succedute ed hanno penalizzato altri comparti, incluso quello degli animali da reddito.

Norman Percevel Rockwell (1894-1978),
La visita del veterinario,
USA, Collezione privata, 1961
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: