Da qualche anno, il 20 maggio è il giorno dedicato alle api. Il ruolo delle api nel mantenimento dell’equilibrio biologico è ampiamente noto e riconosciuto come altrettanto lo è la loro capacità di produrre il miele. L’apicoltura è una pratica molto antica; già Aristotele ne parla diffusamente nella sua Storia degli animali (quarto secolo a.C.). Virgilio affronta l’argomento nel libro IV delle Georgiche e Columella, vissuto nel I secolo d.C., tratta delle api nel IX libro del De re rustica. Nel corso dei secoli, grazie ad una sempre maggior capacità e apprendimento da parte degli apicoltori si è passati dal favo fisso alle arnie trasportabili a tutto vantaggio della produzione mellifera. Meno noto il fatto che tra le varie attività che competono al medico veterinario, analogamente a tutti gli alimenti di origine animale, vi è anche il controllo igienico sanitario del miele e la prevenzione, diagnosi e cura delle malattie dell’alveare. Presso l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie a far tempo dal 2003 è istituito il Centro di referenza nazionale per l’apicoltura. Oggi in Italia, gli apicoltori censiti sono circa 63.000 con circa 1,7 milioni di alveari.

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