“Il cavallo malato”

Alla GAM di Torino, fino al 20 marzo 2022, è in corso una mostra retrospettiva dedicata a Giovanni Fattori; molte delle opere esposte si rifanno al paesaggio tipico della Maremma toscana e ad alcune delle scene della vita quotidiana dei butteri al lavoro con i loro cavalli e bovini. L’occasione di questa mostra ha riportato alla memoria il dipinto di uno degli allievi del pittore livornese, Ruggero Panerai. A questo allievo si deve un quadro, del 1887, dal titolo “Il cavallo malato”. L’opera, conservata alla GAM di Firenze, ben evidenzia lo stato di malessere dell’animale che, allo stato brado, appare a terra, con le orecchie basse, incurante della vicinanza dei due butteri e del fatto di essere toccato da uno di loro. Dallo sguardo del buttero sembra trasparire una certa preoccupazione.

Si saranno rivolti al veterinario? non è dato saperlo. Sappiamo però che in Toscana al 1° novembre del 1893 esercitavano la professione 242 veterinari, 10 ogni 100.000 abitanti, non molti per la verità ma circa il 10 percento dei 2413 presenti nel regno d’Italia. Molto diffuso come in ogni altra regione era l’empirismo. Fu a Firenze che nel 1892 si tenne il primo congresso della Federazione veterinaria italiana che tra i propri scopi aveva anche quello di contrastare l’empirismo nella cura degli animali.

R. Panerai (1862-1923) “Il cavallo malato” (1887) Galleria d’Arte Moderna Firenze
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