I corsi per Sottufficiali maniscalchi della Scuola di Pinerolo

Nel recupero e digitalizzazione del materiale fotografico dell’archivio storico della Scuola veterinaria di Pinerolo, trasferito e conservato presso il Centro Militare di Grosseto, sono emerse anche le foto ricordo di corso di cui gli allievi che vi transitavano facevano dono alla Scuola.

Per gli allievi sottufficiali maniscalchi la Scuola è stato l’unico Ente a rilasciare un brevetto riconosciuto a livello nazionale per moltissimi anni. Si è pensato, come Associazione, di iniziare una pubblicazione periodica di queste foto: sarà l’occasione di riscoprire Maestri e Colleghi del passato, nonni, padri, amici… o sé stessi, ritratti con le mostrine con cui si è assolto il proprio dovere di leva e ci si è affacciati alla vita professionale.

Giovanni Graglia


La Scuola di mascalcia militare

Il 15 novembre 1879 viene istituito il corso militare di mascalcia presso la Scuola normale di Cavalleria a Pinerolo, Scuola che era stata collocata in quella sede fin dal 1849. Scopo della Scuola di Mascalcia è di “provvedere abili maniscalchi ai reggimenti delle armi a cavallo”. L’ordinamento militare prevedeva che la Scuola di mascalcia militare fosse diretta dal capitano veterinario, sotto la sorveglianza del colonnello comandante la Scuola di Cavalleria.

Il corso durava un anno ed era frequentato da soldati provenienti uno per ogni reggimento di cavalleria e due per ogni reggimento di artiglieria da campagna; gli aspiranti maniscalchi dovevano fare domanda, saper leggere e scrivere, avere almeno sei mesi di servizio e contrarre la ferma permanente. Costituiva titolo preferenziale l’avere già qualche pratica di mascalcia od anche di semplici lavori di fucina; inoltre in caso di sovrannumero di richieste sarebbero stati prescelti quelli che per “istruzione, intelligenza ed attitudine fisica offrano maggiori probabilità di buona riuscita”. Al termine del corso gli aspiranti maniscalchi dovevano superare un esame finale consistente in un “esperimento teorico pratico dinanzi ad apposita commissione”gli idonei rientravano al corpo in qualità di allievi maniscalchi in attesa di posti vacanti da maniscalco sia nel proprio reggimento sia in altro a designazione del ministero. I non Idonei proseguivano con “ulteriori tre mesi di corso dopo i quali dovevano sostenere nuovamente l’esperimento di idoneità. Ove non riconosciuti idonei ritornavano al corpo per coprire eventuali posti di allievi maniscalchi che si facessero vacanti, ma erano prosciolti dalla ferma permanente”. Alla Scuola di mascalcia erano destinati due abili maniscalchi che “funzioneranno da capo e sottocapo maniscalco”. Il primo, scelto dai ranghi dei corpi a cavallo, era incaricato dell’insegnamento pratico della ferratura; il secondo, tratto dai maniscalchi della Scuola a scelta del comandante della stessa, coadiuvava il capo maniscalco e lo sostituiva in caso di assenza. Gratificazione mensile: lire 30 e lire 15 rispettivamente per Capo e sottocapo.

Il primo corso, che si chiuse il 31 dicembre del 1880, fu frequentato da ventiquattro allievi, di cui venti provenienti dai reggimenti di cavalleria e 4 quattro da quelli di artiglieria.

Gli anni della Grande Guerra

I corsi per Maniscalchi presso la Scuola di Pinerolo a differenza dei corsi per AUC, proseguirono regolarmente, anzi, registrarono un deciso incremento, specialmente nell’anno 1917. Tra il 1914 ed il 1918 la Scuola di Pinerolo, rilasciò l’attestato di specializzazione a 305 allievi maniscalchi. Ogni reggimento di Cavalleria, Artiglieria campale, Artiglieria a cavallo e da montagna, truppe da montagna, Genio e Brigata dell’artiglieria costiera sarda doveva inviare un soldato, come apprendista, per frequentare il corso di mascalcia (Circ. 367 G.M. 1909). I corsi, diretti da un Ufficiale Veterinario, erano tenuti da un Maresciallo “Capo Maniscalco” coadiuvato da un Sergente “Capo Maniscalco in seconda”. I corsi, che prima del conflitto, duravano 11 mesi, nel periodo bellico vennero abbreviati a quattro mesi. Tuttavia, il numero di maniscalchi abilitati dalla scuola risultò insufficiente a coprire le richieste del periodo bellico: molti soldati, di provenienza contadina e con competenze specifiche, furono nominati sul campo “maniscalchi per la durata della guerra” senza alcun corso e esame finale.


Tra le due guerre mondiali

I corsi per maniscalchi, che si erano susseguiti con regolare continuità nel periodo bellico, subiscono una interruzione dal 1919 al 1927, verosimilmente per permettere il recupero delle eccedenze della smobilitazione. Riprendono nel 1928. La durata è di tre mesi, come durante il periodo bellico, ma dal 1937 viene portata a 6 mesi.
Fino alla vigilia della 2^ GM la Scuola rilascia l’attestato di “idoneità a maniscalco titolare” a 804 allievi.

E’ interessante notare che nel 1937, il R.D. 25-11-1937, n. 2653, che disciplina per la prima volta (e, purtroppo, anche l’ultima) l’esercizio dell’arte della mascalcia – definita arte ausiliaria della veterinaria – dispensa dall’obbligo di frequentare un apposito corso di formazione, peraltro mai regolamentato, seguito da un esame di idoneità per la licenza all’esercizio della professione, “i maniscalchi che abbiano conseguito o che conseguiranno regolare attestazione d’idoneità dall’autorità militare, in seguito a frequenza dei corsi di mascalcia presso la Scuola di Cavalleria di Pinerolo”.


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