Il Regio Decreto del 27 giugno 1861 sancisce che i veterinari addetti ai diversi Reggimenti, Corpi o Stabilimenti Militari di Cavalleria costituiscano un Corpo del Regio Esercito Italiano con la denominazione di Corpo Veterinario Militare.
È il punto di arrivo di una lunga strada che comincia dalla prima Scuola di Veterinaria Militare istituita da Giovanni Brugnone il 1° settembre 1769 a Venaria Reale per volere di Carlo Emanuele III di Savoia, che lo nomina “Direttore della Scuola Veterinaria, coll’ispezione sovra tutti li maniscalchi dello Stato”.
L’Ispettore del Corpo, il Professore Felice Perosino, dell’Ateneo Torinese, ricopre il grado di Maggiore e fa parte del Consiglio Superiore militare di Sanità; i Veterinari Capo, col grado di Capitano, sono destinati ai Dipartimenti militari o Corpi d’Armata, i Veterinari in 1a (Luogotenenti), in 2a ed Aggiunti (Sottotenenti), sono ripartiti nei Reggimenti di Cavalleria, Corpi a cavallo o stabilimenti militari.
I compiti riconosciuti al Corpo: zooiatria e servizi concernenti l’igiene e la polizia veterinaria.
Il 1° gennaio 1998, il Corpo Veterinario confluisce, con il Corpo di Sanità Militare, nel nuovo Corpo Sanitario.
Il 27 giugno è da sempre la data in cui la Veterinaria Militare italiana, e con essa la civile, che nei suoi ranghi ha militato durante il servizio di prima nomina, ha celebrato la propria festa di Corpo.
Nelle celebrazioni del 27 giugno del 1985, l’incontro di due personalità eclettiche, il Col. vet. Franco Cussino, Comandante della Scuola di Pinerolo, ed il Gen. Agostino Felli, Comandante della Brigata “Curtatone”, portava al conferimento al Capo fanfara del 28° btg. Bersaglieri “Oslavia”, il Mar. Magg. Franco D’Arienzo, dell’incarico di musicare un “Inno militare del Corpo Veterinario” di cui il Col. Cussino ha composto il testo.
Ve lo proponiamo in allegato.
In occasione del 159° Anniversario del Corpo Veterinario l’artista Arnaldo Mazzanti, grossetano di adozione, ha voluto donare una statua policroma, in gesso e scagliola, raffigurante Sant’Eligio, patrono dei maniscalchi e dei medici veterinari. La pregevole opera artistica è stata benedetta nel corso della funzione liturgica, celebrata il 25 giugno 2020, in suffragio dei Caduti del Corpo e collocata presso la chiesetta del CEMIVET a Grosseto.