In questo periodo dell’anno, in campagna, può capitare di soffermarsi ad osservare i campi di cereali, frumento od orzo, o altri cereali ancora, oramai maturi e pronti per essere raccolti. Lungo le strade ci si imbatte in enormi mietitrebbie dotate di tutti gli accorgimenti, sia per il comfort dell’operatore sia per una meccanizzazione agricola sempre più precisa ed efficiente. Agli albori della meccanizzazione agricola toccava ai cavalli trainare le prime mietitrici meccaniche. Il cavallo era preferito ad altri animali da lavoro perché in grado di mantenere un passo più sostenuto e quindi un più costante funzionamento della macchina stessa favorendo una regolare fuoriuscita dei covoni, legati, che poi dovevano essere caricati e portati sull’aia per essere battuti. Si trattava di veri e propri cantieri di lavoro in cui uomini e animali erano a lungo impegnati per portare a termine un lavoro da cui dipendeva, e dipende, la sicurezza alimentare di intere popolazioni. Talvolta ai veterinari poteva capitare di venir chiamati per l’insorgenza di qualche patologia da eccessivo sforzo o ferite ai piedi da sobbattiture o ferrature inadeguate ed in tal caso era il maniscalco a risolvere la situazione.
L’immagine che viene presentata oggi descrive bene una scena di inizio secolo dove una mietitrice meccanica è trainata da un possente tiro a tre.

http://goldenagepaintings.blogspot.com/2010/04/lucy-elizabeth-kemp-welch-harvesting.html