Il murales che non ti aspetti

Talvolta, può accadere di imbattersi in un qualcosa che non ti aspetti e la sorpresa è sicuramente grande. Si può rimanere stupiti soprattutto quando ciò che si vede è l’omaggio ad un’arte antica come quella della mascalcia. L’artista, poco importa se famoso o meno, ha riprodotto una scena di vita frequente ad inizio ’900 nelle campagne: la bottega del maniscalco. Attività diffusa fin verso la fine degli Anni 60 del secolo scorso, oggi il maniscalco lo si incontra solo nei maneggi e negli ippodromi. Contrariamente a ciò che succedeva un tempo non è più il cavallo ad essere condotto nella bottega, dove il ferro veniva forgiato a caldo e realizzato su misura. Oggi il maniscalco viaggia a bordo di un’officina mobile attrezzata di tutto punto per potersi spostare da un cliente all’altro continuando però a praticare un mestiere antico. Forse ad alcuni può apparire come un saper fare superato dall’evoluzione tecnologica, ma alla base dell’arte del ferrare sta la capacità del maniscalco di discernere quale sia la ferratura più idonea per l’equide che gli viene presentato e quale sia la miglior tecnica per realizzarla. Tale capacità si acquisisce solo attraverso un percorso formativo che coniuga le conoscenze teoriche e la capacità di osservazione dell’animale alla manualità della realizzazione del ferro. L’immagine di oggi è un doveroso omaggio a quanti apprendono e tramandano la mascalcia.

Ricordi di viaggio (Lussan – Gard – Francia ) foto di G. Meneguz

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