“Cacciatori di microbi”

Sono trascorsi circa centocinquanta anni da quando Luis Pasteur comunicava al mondo la sua “teoria sui germi”. Allora, come oggi, fu un argomento che divise l’opinione pubblica. Da una parte entusiastici sostenitori e dall’altra scettici detrattori. Nasce in quel momento la moderna microbiologia e da quel momento in poi le scoperte relativamente agli agenti causali delle malattie zoonotiche, o meno, si susseguiranno con impressionante regolarità. Fu necessario del tempo, ma alla scoperta delle cause seguì anche quella dei rimedi. Per la verità, già prima dell’ingresso sulla scena di Pasteur, alcuni passi avanti nell’individuare le cause delle malattie erano già stati fatti. A titolo d’esempio di ricorda la trasmissione sperimentale della morva ad opera di Eric Viborg o del vaiolo ovi-caprino da parte di Girard. Il primo vaccino contro il vaiolo per l’uomo fu messo a punto da Edward Jenner, alla fine del Settecento. Tuttavia sarà solo nella seconda metà dell’Ottocento che, grazie ad una incessante ricerca e a qualche fortunata osservazione casuale si riuscirà ad iniziare una produzione di sieri e vaccini che apriranno nuovi orizzonti alla medicina dell’uomo e degli animali. Non si può in questo contesto non ricordare le scoperte di Emil Behring e Shibasaburo Kitasato che misero a punto i vaccini contro la difterite ed il tetano, impiegando le rispettive tossine inattivate. Ovviamente un ruolo di primo piano spetta anche a Luis Pasteur ed al gruppo di ricercatori che con lui collaborò a lungo. Tra le diverse scoperte che Pasteur conseguì, le più importanti furono certamente quelle del vaccino contro il carbonchio, nel 1881, e contro la rabbia nel 1885. Vale la pena ricordare come queste fondamentali scoperte siano derivate da una osservazione del tutto casuale. Pasteur, che con Émile Roux e Charles Chamberland, stava lavorando ad un rimedio contro il colera dei polli Pasteur si rese conto che «i microbi invecchiati diventano più docili” . Sono gli anni in cui vengono poste le basi scientifiche della microbiologia, le scoperte si susseguiranno ininterrottamente per continuare ancora nel secolo successivo. Anche il Novecento sarà caratterizzato da altri momenti fondamentali nella lotta alle malattie infettive come nel caso della messa a punto del vaccino contro la poliomielite. Alla metà del secolo scorso, Jonas Salk e Albert Sabin ottennero due vaccini contro il virus che periodicamente provocava morti ed invalidità permanente nelle persone che si ammalavano. In particolare il vaccino orale messo a punto da Sabin fu alla base della campagna vaccinale che ebbe inizio nel 1963 e portò all’eradicazione, nei Paesi industrializzati, della malattia. Nell’ambito della medicina veterinaria, il vaccino contro l’afta, l’anemia infettiva del cavallo, del cimurro del cane furono altrettante pietre miliari. Altre sfide sono in corso e altre si apriranno in futuro, ma i “cacciatori di microbi” continuano e continueranno, infaticabili, a dar loro la caccia.

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