Verso l’inizio degli anni ottanta la Scuola, che aveva mantenuto intatto il suo patrimonio didattico, umano e strutturale, nel settore della mascalcia – durante tutta una generazione che aveva rimosso il cavallo e le attività ad esso connesse – ha intuito l’esigenza di formare le nuove leve di maniscalchi anche per il Paese, essendo venuta a mancare l’unica forma di trasmissione di questa professione artigiana, fondamentale per il mondo ippico: l’apprendistato nella bottega del maniscalco anziano.
Per tale ragione ha aperto i suoi corsi agli allievi civili.
Anche questo corso, similmente a quello previsto per i Sottufficiali Maniscalchi, ha la durata di un anno e periodicità annuale.
Gli aspiranti, segnalati dagli Enti Ippici Nazionali – principalmente l’UNIRE – si sottopongono ad una prova di ammissione da cui escono i dieci allievi che seguiranno il corso di specializzazione.
Sono ammessi a fruire – a pagamento – di vitto ed alloggio in caserma: le spese sono normalmente rifuse dagli Enti sponsor.
Dal 1980 al 31 agosto 1996, data di chiusura dell’Ente, si susseguono 12 corsi, con 92 specializzati.