Ieri sono state commemorate le persone che hanno perso la vita nell’attentato alle Torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001. Ancora una volta ci si ritrova a dover ricordare un tragico evento, e non sono pochi, che semmai ve ne fosse bisogno sottolinea la totale incapacità dell’essere umano a ricomporre dissidi e conflitti usando la ragionevolezza e la mediazione, piuttosto che la forza.
Nell’attentato i cani da soccorso hanno, purtroppo, ancora una volta messo in luce la loro abnegazione e fedeltà all’uomo. Il Dog Museum dell’American Kennel Club al 101 Park Ave, New York, ha di recente allestito una mostra per ricordare tutti i cani soccorritori che intervennero in quel frangente; noi ci permettiamo di ricordare anche quei “fedeli amici”, sfuggiti alle statistiche, che perirono nel crollo delle torri e, probabilmente, per le conseguenze dello stesso nei giorni che seguirono.
Numerosi, aldilà dell’11 settembre, sono gli episodi – nel tempo – in cui i cani si sono distinti e anche a loro va un doveroso tributo. Impossibile elencarli uno per uno, ma a titolo d’esempio ci piace ricordare Camilla, una femmina border collie del gruppo cinofilo dei pompieri, che si era distinta nei soccorsi durante il terremoto del 2016 in centro Italia. Ha trovato la morte, in servizio, l’anno successivo cercando di prestare soccorso ad una persona dispersa nei boschi del savonese, ma non possiamo nemmeno dimenticare il pastore tedesco Akil, della polizia tunisina, e la femmina di pastore belga Diesel, della polizia francese, entrambi caduti, nel 2015, nel corso di blitz antiterroristici: il primo a Tunisi al Museo del Bardo e la seconda durante un conflitto a fuoco a San Denis.
Quale tributo a tutti i cani che a vario titolo hanno prestato e prestano “servizio” proponiamo l’immagine del monumento che i volontari della protezione civile di Ghedi (BS) hanno fatto erigere alcuni anni orsono nella loro cittadina.