Nel vasto orizzonte delle tante attività che contraddistinguono la professione del medico veterinario non mancano, se pur minoritarie, quelle narrative. I veterinari “scrittori” che, solitamente su base autobiografica, hanno dato alle stampe lavori che hanno raggiunto una certa notorietà tra il grande pubblico e talvolta sono stati oggetto di trasposizione sul grande e/o sul piccolo schermo sono ben noti tra gli appassionati degli animali. Negli Anni ’70, del secolo scorso, romanzi come Creature grandi e piccole, Cose sagge e meravigliose, Beato tra le bestie, per citare alcuni dei titoli più noti dell’inglese James Herriot (pseudonimo di James Alfred Wight), sicuramente ebbero un non trascurabile effetto a favore della diffusione di un’immagine idilliaca della professione. Emblematico, da questo punto di vista, fu anche il successo – negli Anni ’80 in Italia – di Una Topolino amaranto: ricordi di un medico degli animali, (Dante Graziosi, 1980 Rusconi) a cui, tra gli altri, seguì Le mele maturavano al sole (1990 Camunia). Anche altri medici veterinari hanno fissato i loro ricordi attraverso la narrativa come nel caso di Silvio Marengo con la sua opera d’esordio apparsa nel 1995, un romanzo breve, La Squadra tonda (1995 L’ Autore Libri) a cui hanno fatto seguito altri romanzi, un libro di favole in collaborazione con Daniela Boglione e Franco Luigi Carena (Sotto l’albero di sambuco, 2007 LITHO 2000) e racconti, come la sua ultima fatica Dove osano le rondini storie di uccelli e vita veterinaria vissuta (2022 Araba Fenice); di Mario Cervia (Mario, il veterinario della vecchia Milano (1999 Baldini e Castaldi) e Oscar Grazioli (Quello che gli animali non dicono 1998 Armenia Editore; Favole vere di animali speciali, 2003 Paco Editore; Cani di sangue blu, 2010 Edizioni l’Età dell’Acquario) e ancora Domenico Tassone (I miei 50 anni di veterinaria, 2001 Zetagrafica editrice). In anni più recenti l’intraprendenza narrativa dei medici veterinari ha ricevuto nuovo impulso sia all’estero, con lo spagnolo Gonzalo Giner autore de Il guaritore di cavalli, poderoso romanzo storico il cui protagonista apprende l’arte veterinaria da un maestro arabo fino a diventare un provetto albéitar (2022 SEM), sia in Italia dove si sono susseguite le pubblicazioni di libri come Storie e Geografie di un veterinario di campagna (Raffaele Mastrocola, 2013 BookSprint Edizioni); Storie di un veterinario all’ombra della Presolana e ancora la Pazienza del picchio (Gianluca Romelli, 2019 e 2021 Edizioni Silele); Cavalli otto, uomini quaranta (Giovanni Sali, 2019 Edizioni Lir); e quelli di Diego Manca Storie con la coda. Il veterinario racconta (2014 Ultra), Storie da leccarsi i baffi. I gatti raccontati dal veterinario (2017 Ultra), Trilli. Riflessioni di una gatta in degenza (Ultra 2020) e anche libri destinati ai bambini Il camaleonte Argonte (2010 Armando Editore). Non mancano i Colleghi che si distinguono nella poesia come Riccardo Tontaro, Poesiandovai (2013 Il mio libro selfpublishing) a cui hanno fatto seguito numerosi altri volumi ed in ultimo il romanzo Silenzio imperfetto (2023 Funambolo), chi, come Micheletino Matarazzo (https://illusioniblog.wordpress.com/author/micheletinomatarazzo/ ) affida le proprie parole e riflessioni alla rete. Vale la pena ricordare in questa sede che Valentino Chiodi temuto anatomico bolognese , oltre alla passione per la storia della medicina veterinaria, si dilettava anche di poesia. Suo il volume postumo Poesie (1972 Fiorini). Non fu l’unico docente bolognese ad interessarsi di poesia. Anche il patologo Luigi Montroni coltivò tale passione in particolare per la poesia dialettale romagnola che firmava con lo pseudonimo di Gigion (Luigi) ‘d (figlio di) Vérléch. Non mancano anche i libri dal forte impegno sociale: Veterinaria e Mafie a cura di Eva Rigonat, 2019 (liberamente scaricabile http://www.illuminiamolasalute.it/veterinariaemafie/) e quello di Enrico Ferrero scaturito dalla recente pandemia (2020: non è andato tutto bene, 2020 Amazon.it). A questi si aggiungono i recentissimi Storie bizzarre di un dottore in vacche (Piervittorio Stefanone, 2023, Editrice Tipografia Baima – Ronchetti) e Il giuramento di Aristotele (Marco Smaldone, 2023 Adda Editore). Inoltre, non mancano i Colleghi che si sono dedicati alla narrativa prendendo spunto dalla storia come nel caso di Antonio Cicilloni che ha dato alle stampe un interessante volume dedicato alla storia del 6° Regio Deposito Allevamento Cavalli che aveva sede in Sardegna, a Foresta Burgos, e arricchito con numerose immagini d’epoca (Foresta Burgos Terra di cavalli e soldati, 2020, Carlo Delfino Editore). Altrettanto interessante il volume scritto da Franco Guizzardi, La zootecnia bovina mantovana dall’unità d’Italia alla Grande Guerra ( 2020, Quaderni della Società Storica Viadanese). In oltre duecento pagine l’autore analizza lo sviluppo della zootecnia da latte, ma non solo, in uno dei distretti produttivi più importanti in Italia. L’autore, con grande competenza e passione, affronta e documenta con puntualità i diversi momenti tecnico-economici e sociali che hanno favorito il progressivo sviluppo ed affermarsi di questa attività. Ancor più evidente la continua produzione letteraria di Milo Julini che, in oltre un trentennio, sviluppando un genere noir-storico locale ha pubblicato una quarantina di volumi affrontando storie di vita e malavita del Piemonte risorgimentale e non solo. Il suo primo titolo, Poliziotti e propalatori nel Piemonte sabaudo:, il caso Cibolla 1860-1861 (Stampatre), apparve nell’ormai lontano 1988; ultimo in ordine di tempo, in collaborazione con Ezio Marinoni, Torino bianca e noir (2023, Graphot). L’interesse storico è al centro anche della produzione letteraria di Antonio Pugliese la cui ultima fatica si intitola “Patocenosi” dalle malattie contagiose dell’antichità, alle pesti, epidemie, pandemie ed epizoozie (2021 Aracne), mentre diverso il tema affrontato da Carlo Girardi che, attingendo alle memorie famigliari del padre partigiano, ha scritto I ragazzi di “Presa Canamia” (2020 Impremix Edizioni Visual Grafika) affrontando il tema della Resistenza nella bassa Val di Susa. Al genere storico si è invece dedicato Andrea Dematteis, il suo romanzo d’esordio Il Cavaliere di Hèdonville, ambientato nel periodo in cui Napoleone giunge in Piemonte ad inizio 800, è apparso nel 2022 (Fusta Editore) e ha avuto un seguito l’anno successivo con Il segreto della Vecchia Guardia (Fusta Editore) in cui il protagonista, al seguito dell’Imperatore, vive in prima persona gli accadimenti del 1815. Una vera e propria saga. Nel 2024, sempre per i tipi di Fusta Editore, il terzo romanzo di Andrea Dematteis, La Valle tradita in cui i protagonisti si ritrovano nel mezzo della guerra di secessione che, nel 1744 tra le montagne del Delfinato, vede le truppe piemontesi di Carlo Emanuele III contrapposte a quelle francesi di Luigi XV. Anche Lucio Sandon, collega napoletano d’adozione, si contraddistingue per una prolifica vena romanziera. Dopo alcuni racconti aventi cani e gatti come protagonisti (Animal garden 2013, La Caravella Editrice, Felix Vesuvio 2014, Kairòs e Il libro del bestiario veterinario, 2015 Alpha Libri) il suo romanzo d’esordio il trentottesimo elefante Edizioni Creativa, risale al 2015. A cui ha fatto seguito La macchina anatomica, (2018, Graus Edizioni), Cuore di Ragno (2019, Graus Edizioni), Il Teorema della spada (2021, Bertoni Editore) e più recentemente una guida turistica Molise insolito e segreto (2021, Jonglez) che ben si accompagna con l’ultima fatica letteraria, Il mondo ai piedi del Vulcano (2023, Progetto Cultura), in un viaggio culturale ed enogastronomico alle pendici del Vesuvio.
In questa rassegna si inserisce a pieno titolo anche Ario Gnudi la cui poliedrica produzione letteraria, ad oggi, consta di dodici volumi che, prendendo spunto dai propri ricordi affrontano temi diversi che vanno dal cinema (50 +1. Un infiltrato tra cinquanta capolavori del cinema, 2017 Persiani) alla musica (Non solo note. La musica degli anni ’60, 2020 Persiani) alla saggistica su temi di attualità (Corsie ad ostacoli. Stralci di sanità bolognese, 2015 Persiani; Il Paese dei campanelli. Le magagne di una nazione alla luce di una pandemia, 2021 Persiani) non disgiunta da una continua produzione narrativa a partire dall’opera prima, Anelli di fumo, (2008 Edizioni Pendragon) fino all’ultima fatica letteraria Un’estate fa (2023 Persiani).
Infine ricordiamo Giuseppe (Pepe) Baricco, collega prematuramente scomparso nel 2024, che alla pratica professionale aveva affiancato la passione per la musica e la scrittura; appassionato chitarrista e cantautore, della sua musica rimane traccia nel web Pepe – Sic transit gloria mundi | Jamendo Music – Download di musica libera, aveva anche pubblicato alcuni libri. Libri che non ha mai posto in vendita, ma ha sempre e solo fatto circolare tra gli amici ed i conoscenti più stretti. Scritti per la passione di scrivere e condividere con i suoi cari pensieri e riflessioni. Da una delle sue ultime fatiche letterarie, pubblicata nel 2022, si legge «Questo libro non è destinato alla pubblica circolazione e viene distribuito gratuitamente dall’Autore solo a persone da lui conosciute: i suoi contenuti hanno pertanto lo stesso valore di una chiacchiera scherzosa tra amici in un luogo privato. […] Se alla fine il lettore ritenesse di attribuire al volume un valore venale, potrà effettuare una donazione ad un Ente benefico di sua scelta». Ed ancora «Questo libro è dedicato ai miei amici della filiera delle produzioni animali, con i quali ho avuto il privilegio di lavorare fianco a fianco per quasi cinquant’anni. Siamo stati messi dalla parte dei cattivi senza che ne avessimo alcuna responsabilità, salvo quella di aver sempre lavorato con dignità, passione ed onore alzandoci presto alla mattina». Al libro aveva dato il titolo di 2035 La supremazia vegana, non solo un racconto fantastico basato su evidenze scientifiche, ma una lucida e puntuale analisi di come un certo pensiero stia inesorabilmente modificando la percezione del rapporto tra società, produzione e consumo di alimenti di origine animale. Nel luglio 2022 aveva dato alle stampe anche un libro di favole, I sentieri di Rehann, realizzato per i suoi nipoti, ma dedicato a tutti i bambini. In precedenza, nell’ottobre 2020, aveva scritto un libro di memorie Storie di macchine e di persone, con il quale tramandare in primis a figli e nipoti la memoria della famiglia.
Questa breve rassegna, inevitabilmente incompleta, accomuna i Colleghi, il cui tratto narrativo spesso richiama alla memoria i momenti della vita studentesca e delle “imprese” nel sostenere gli esami universitari, nel confrontarsi con docenti in grado di mettere a dura prova non solo le conoscenze teoriche, ma anche l’autocontrollo del mal capitato di turno e nel narrare gli episodi più o meno curiosi della professione in situazioni nelle quali può non essere difficile immedesimarsi e riconoscersi, a questi Autori va il merito di dare lustro e contribuire a conservare la memoria dell’arte di una professione , quella del medico veterinario, sovente troppo poco considerata e conosciuta.