Scuola di Pinerolo, i Corsi per Ufficiali Veterinari – Anni 90

All’inizio di questo decennio la numerazione dei Corsi raggiunge le tre cifre, il 100° si svolgerà tra il 3 maggio ed il 22 luglio 1991, tuttavia l’Esercito sta avviando una profonda riorganizzazione e per la gloriosa Scuola di Pinerolo, di lì a qualche anno, non mancheranno le “brutte sorprese”. In questo periodo si fanno più frequenti i Corsi Applicativi per ufficiali in spe.

Al 97° Corso (1990) partecipò Luca Sardi, futuro docente di Zootecnica Speciale a Bologna

Al 32° Corso Applicativo (1991) partecipò Luca Virgilio che sarà Comandante CEMIVET.

Al 101° Corso (1991) Gualtiero Gandini e Antonio D’Angelo furono compagni di Corso, entrambi saranno professore ordinario di Clinica Medica veterinaria, il primo a Bologna ed il secondo a Torino.

Con il 115° Corso si chiude la storia della Scuola del Corpo Veterinario Militare a Pinerolo.

A ricordo di una più che centenaria vicinanza tra la Scuola e la Città rimane la Targa consegnata dal Sindaco della Città di Pinerolo, Livio Trombotto, in occasione della cerimonia di saluto della Bandiera di Guerra e di chiusura della SVET il 31 agosto 1996 all’ultimo Comandante della Scuola, allora, Ten. Colonnello Giovanni Graglia. Da quel momento le attività della Scuola subiranno una separazione ed i Corsi per AUC Veterinari e la Scuola di Mascalcia saranno trasferiti a Grosseto.

Scuola di Pinerolo, i Corsi per Ufficiali veterinari – Anni 80

Prosegue la digitalizzazione delle immagini relative ai corsi per AUC Veterinari. In questo post quelle relative al decennio 1980-1989, i tempi cambiano e le foto diventano a colori.

Al 67° Corso (1980) parteciparono, tra gli altri, Gilberto Venco (capo Corso) e Walter Pinna che sarà professore ordinario di Alimentazione e Nutrizione Animale a Sassari, ambedue soci A.I.S.Me.Ve.M. , Sandro Cavirani che sarà ordinario di Malattie infettive a Parma, Alberto Mantovani che sarà ricercatore e dirigente all’Istituto Superiore di Sanità. Vi partecipò anche Raimondo Gissara che, per un incidente durante le lezioni di equitazione, non poté completare il Corso, sarà presidente dell’Ordine Provinciale di Siracusa e consigliere nazionale FNOVI.

Il 68° Corso (1980) fu frequentato da Gaetano Penocchio, futuro presidente della FNOVI.

Al 69° (1981) partecipò Stefano Belluzzi che sarà Ordinario di Clinica Ostetrica all’Università di Bologna.

Il 70° (1981) vide la partecipazione di Roberto Rasero e Carlo Renieri, entrambi docenti di Genetica animale, il primo a Torino ed il secondo a Perugia e poi ordinario nell’Università di Camerino dove sarà anche direttore di Dipartimento. Tra gli allievi anche Santo Caracappa che sarà direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia.

Il 71° Corso (1981) tra i frequentatori ebbe Carlo Nebbia che sarà Ordinario di Tossicologia Veterinaria a Torino, Bruno Ronchi che sarà ordinario di Zootecnica nella Facoltà di Agraria di Viterbo e presidente dell’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali e Alberto Prandi che sarà ordinario di Fisiologia veterinaria nell’Università di Udine.

Al 72° Corso (1982) parteciparono: Adalberto Merighi, che sarà ordinario di Anatomia veterinaria a Torino; Stefano Grandini che sarà Vicepresidente dell’Ordine di Bologna e Oscar Gandola, delegato Enpav dell’Ordine di Como e sindaco di Cerano d’Intelvi, comune che alcuni anni fa ha dedicato un monumento ad Iroso, ultimo mulo con le stellette.

Al 73° Corso (1982) partecipò Attilio Corradi che sarà professore di Anatomia patologica, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria e poi direttore di Dipartimento a Parma.

Il 74° Corso (1982) fu frequentato da Alberigo Nardi che sarà Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Grosseto.

Il 26 febbraio 1983 si tenne il giuramento del 75° Corso AUC Vet e del 15° Corso NEASMI. In quell’occasione si svolse il raduno degli ex allievi ufficiali veterinari.

Il 76° (1983) vide la partecipazione di Massimo Castagnaro, ordinario di Anatomia patologica veterinaria, poi Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova e coordinatore della Conferenza dei Presidi delle facoltà di Medicina veterinaria italiane.

Il 77° Corso (1983) fu frequentato da Enrico Loretti che sarà Dirigente Veterinario dell’ASL di Firenze, Presidente dell’Ordine Provinciale di Firenze e Prato, membro della Segreteria Nazionale SIVeMP, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’IZS di Lazio e Toscana.

Il 79° Corso (1984) ebbe tra i partecipanti Antonio Cicilloni, che fu in servizio nella brigata Alpina “Orobica” gruppo artiglieria da montagna “Bergamo” e che di recente ha dato alle stampe un interessante volume sulla storia del 6° Regio deposito allevamento cavalli di Foresta Burgos.

All’81° Corso (1985) partecipò Guido Castellano che sarà Capo Servizio Veterinario dell’Arma dei Carabinieri.

L’82° Corso (1985) vide la partecipazione di Domenico Bergero, ordinario di Nutrizione e alimentazione animale, sarà Direttore del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, socio A.I.S.Me.Ve.M. Allo stesso Corso partecipò anche Massimo Trabalza Marinucci, anch’egli docente di Nutrizione e alimentazione animale all’Università di Perugia.

All’87° Corso (1987) partecipò Arcangelo Gentile che sarà ordinario di Clinica Medica veterinaria all’Università di Bologna.

All’88° Corso (1987) prese parte Carlo Guglielmini che sarà ordinario di Clinica medica veterinaria all’università di Padova. Allo stesso corso partecipò anche Stefano Bruzzi, socio A.I.S.Me.Ve.M.

Al 92° Corso (1988) partecipò Alessandro Spadari che sarà ordinario di Clinica chirurgica all’Università di Bologna, socio A.I.S.Me.Ve.M.

Al 93° Corso (1989) parteciparono Simone Siena che sarà Comandante CEMIVET e Capo Reparto Veterinario del Comando di Sanità e Veterinaria; Beniamino Cengi Goga che sarà docente di Ispezione degli Alimenti nell’Università di Perugia e Alessandro Zumbo che sarà docente di Zootecnica Speciale all’Università di Messina; Alberto Guasco che agli interessi professionali ha affiancato anche quelli per la storia del monte Chaberton a cui ha dedicato varie mostre e libri.

Scuola di Pinerolo, i Corsi per Ufficiali Veterinari – Anni 70

Nell’anno accademico 1968_69, presso la Scuola di Pinerolo, prende l’avvio il corso di laurea in medicina veterinaria per gli ammessi alla neocostituita Accademia di Sanità Militare Interforze. In attesa di una sede unitaria, che non sarà mai realizzata, gli allievi sono ripartiti tra le Scuole di Forza Armata: per l’Esercito, gli allievi di Medicina e Chirurgia e di Farmacia alla Scuola di Sanità Militare di Firenze, gli allievi di Medicina Veterinaria alla Scuola del Corpo Veterinario Militare di Pinerolo. Il corso di laurea viene frequentato presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino. Con gli anni questo corso è destinato a diventare la principale fonte di provenienza degli ufficiali del servizio permanente per il Corpo veterinario. In concomitanza con l’avvio del NEASMI, la Scuola lascia la storica sede nella caserma “Dardano Fenulli” per traferirsi nella nuovissima caserma “M.O.V.M. Ten. vet. Villy Pasquali” in via Stefano Fer. (per approfondire cfr. V. Fedele https://storiamedicinaveterinaria.com/2019-1-convegno-a-i-s-me-ve-m/ alle pagine 11-20).

Alla Scuola tornano, periodicamente per aggiornamento, anche gli Ufficiali veterinari del servizio permanente. Oltre i Tenenti di nuova nomina, tenuti ad un corso Applicativo di 6 mesi al termine del quale, se idonei, viene determinata l’anzianità relativa in funzione della posizione nella graduatoria di fine corso, tornano a Pinerolo anche i Capitani prossimi all’avanzamento al grado di Maggiore per un corso di aggiornamento alle funzioni di Ufficiale Superiore.

Per quanto riguarda i corsi AUC, dal 1978 la durata dei corsi AUC veterinari viene ulteriormente abbreviata a 10 settimane: la periodicità diventa di tre corsi all’anno, il numero massimo di allievi rimane fissato a 60 (20 per corso), con possibilità di elevarlo fino a 66 in caso di carenze nell’organico in servizio permanente, fatto che si verifica verso la fine degli anni Ottanta, quando gli Ufficiali di nuova nomina in uscita dal NEASMI portano ad un rapido completamento degli organici.

Il servizio di prima nomina gode di un paio di settimane di servizio in più che consentono un accavallamento, presso le Unità, dell’Ufficiale congedante con quello nuovo assegnato per una auspicata continuità di servizio.

Tuttavia, i 15 mesi di servizio tra corso e servizio di prima nomina contro i 12 e poi 10 mesi del servizio di leva, non rendono più particolarmente appetibile il corso AUC. Molti neolaureati in Veterinaria preferiscono optare per l’immediata e più breve chiamata di leva come militari semplici. Di conseguenza raramente vengono coperti tutti i posti disponibili.

Al 44° Corso (1970) parteciparono Arnaldo Triani che sarà Capo Dipartimento di Veterinaria del COMLOG Esercito, Ivo Pancani futuro professore ordinario di Clinica Chirurgica Veterinaria a Torino, Giuliano Zaghini futuro professore ordinario di Zootecnica Speciale a Bologna e Paolo Rasori che sarà presidente dell’Ordine di Mantova.

Il 45° Corso (1970) fu frequentato da Tullio di Lella che sarà ordinario di Nutrizione e Alimentazione animale nell’Università di Napoli, da Emilio Carpené che sarà ordinario di Biochimica, e Antonio Venturini, ordinario di Clinica chirurgica, entrambi nella Facoltà bolognese.

Al 46° (1971) parteciparono Maurizio Del Bue che sarà ordinario di Clinica chirurgica veterinaria a Parma, allo stesso corso prese parte anche Roberto Chizzolini, che nella stessa Facoltà, sarà docente di Ispezione degli Alimenti di origine animale.

Il 47° Corso (1971) vide tra i partecipanti: Claudio Peruccio che sarà pioniere della Oftalmologia Veterinaria e Pier Paolo Mussa ordinario di Zootecnia speciale, entrambi a Torino. Luigi Zicarelli raggiunse la cattedra di Zootecnica speciale a Napoli, Cristiano Boiti sarà professore ordinario di Fisiologia veterinaria a Perugia.

48° Corso (1972): Franco Brindani, socio A.I.S.Me.Ve.M., sarà Ordinario di Ispezione degli Alimenti di O.A. a Parma; tra gli aspiranti ufficiali anche Oreste Massimino, uno dei padri dell’avicoltura industriale in Piemonte e Francesco Mascarello futuro professore Ordinario di Anatomia veterinaria a Padova.

Il 49° Corso (1972) vide tra i frequentatori Federico Valenza che sarà Ordinario di Anatomia Patologica Veterinaria a Torino, Rino Panu di Anatomia veterinaria a Parma e Mario Orlandi di Zootecnica Speciale a Pisa.

Tra gli allievi del 50° Corso (1973) si riconoscono: Adriano Sala che sarà il primo Comandante del CEMIVET di Grosseto dal 1996 al 1999; Giuseppe Aimetta che fu Comandante dei Corsi NEASMI presso la Scuola di applicazione di Torino; Carlo Girardi futuro Preside della Facoltà di Medicina veterinaria di Torino; Giorgio Battelli, socio A.I.S.Me.Ve.M., ordinario di Parassitologia e malattie parassitarie e Direttore della scuola di specializzazione in Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche dell’Università di Bologna. Gilberto Bestetti docente di Patologia generale a Torino, poi trasferitosi in Svizzera dove proseguì la carriera universitaria come docente di Anatomia patologica; Roberto Rosmini che sarà ordinario di Ispezione degli alimenti di origine animale a Bologna; Daniele Bernardini che sarà ordinario di Clinica medica veterinaria a Padova e quindi direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie.

I partecipanti al 3° Corso NEASMI (1970-1974) furono quattro: Giuseppe Vilardo sarà Comandante CEMIVET e Capo Dipartimento Veterinario del COMLOG, Stefano Barlozzari sarà Capo Servizio Veterinario della Regione Lazio, Gian Franco Pinzone sarà Veterinario Dirigente USL Ventimiglia e Vincenzo Fedele sarà Capo Servizio Veterinario ASL Pinerolo.

Tra i partecipanti al 52° Corso (1974) vi furono: Giovanni Graglia, socio A.I.S.Me.Ve.M., che sarà Comandante, l’ultimo, della Scuola Veterinaria di Pinerolo e successivamente Comandante del CEMIVET a Grosseto; A. Venturi, Marco Bizzeti e Guido Ferruzzi. I primi due saranno docenti alla Facoltà Medicina Veterinaria ed il terzo alla Facoltà di Agraria di Pisa; Ezio Botarelli ordinario di Malattie infettive a Parma; Carlo Facello docente di Fisiologia veterinaria a Torino.

Al 54° Corso (1975) Parteciparono: Carlo Tamanini, ordinario di Fisiologia veterinaria, che sarà Preside della Facoltà di Parma e quindi a Bologna dove sarà direttore di Dipartimento; Stefano Cinotti ordinario di Clinica medica veterinaria a Bologna e preside della Facoltà e a lungo direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna; Mario Gobetto che sarà presidente dell’Ordine provinciale di Torino e Mario Sapino che sarà dirigente dell’Ufficio Veterinario adempimenti comunitari di Torino.

Al 55° Corso (1975) prese parte Doriano Minori che sarà Comandante del CEMIVET.

Il 58° Corso (1977) vide la partecipazione di Milo Julini che sarà docente nel settore dell’Ispezione degli Alimenti di Origine Animale a Torino.

Al 63° Corso (1979) partecipò Paolo Ajmerito, prematuramente scomparso, che sarebbe diventato direttore del macello di Carmagnola, in provincia di Torino.

Al 64° Corso (1979) prese parte Roberto Giomini che sarà presidente dell’Ordine provinciale di Grosseto.

Scuola di Pinerolo, i Corsi per Ufficiali Veterinari – Anni 60

Gli anni Sessanta sono caratterizzati da corsi con pochi allievi, specchio dell’analoga carenza di laureati in uscita dalle Facoltà di Medicina Veterinaria.

La tendenza si invertirà solo negli anni Settanta con l’apertura delle iscrizioni alle Facoltà scientifiche anche ai diplomati degli istituti tecnici.

Nel 1964 la durata del corso AUC veterinari è ridotta a tre mesi.

Tra gli allievi del 24° Corso vi fu Franco Pezza che sarà Direttore dell’Istituto di Medicina Legale e Legislazione Veterinaria dell’Università di Milano, Presidente della Società Italiana di Sanità Pubblica Veterinaria dal 2001 al 2006 e Direttore della Scuola di Specializzazione in Diritto e Legislazione Veterinaria.

Al 28 ° Corso (1962) partecipò Mario Valpreda. Figura di primo piano nella Sanità piemontese sarà, dopo un periodo di dirigenza all’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Capo Servizio Veterinario della Regione Piemonte e Assessore alla Sanità della Giunta regionale piemontese. In gioventù era stato tre volte campione nazionale e sei campione piemontese di atletica leggera nel mezzofondo.

Tra gli allievi del 30° Corso, Giuseppe Caputo che sarà Comandante della Scuola dal 1989 al 1995 e ultimo Capo del Corpo Veterinario dal 1996 al 1998.

Ezio Lodetti, frequentò il 31° Corso (1963). Già direttore dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna è stato a lungo direttore scientifico della Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche di Brescia. Socio onorario A.I.S.Me.Ve.M. Compagni di corso anche Luigi Morganti e Antonio Lauria. Il primo sarà ordinario di Malattie infettive, profilassi e polizia veterinaria e Direttore del Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e Patologia animale dell’Università di Bologna, mentre il secondo sarà ordinario di Anatomia veterinaria presso l’Ateneo milanese.

Tra gli allievi del 1964 (32° Corso) vi furono Sergio Bergomi che sarà Veterinario Provinciale e poi Capo Servizio Veterinario di Reggio Emilia e Marzio Panichi che sarà docente di Medicina Legale veterinaria nella Facoltà di Torino. Entrambi soci attivi dell’A.I.S.Me.Ve.M.

Il 34° Corso (gennaio-aprile 1965) ebbe tra i partecipanti Luigi Guidobono Cavalchini che sarà apprezzato docente di discipline zootecniche presso la Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Milano.

Saverio Peirone, che sarà ordinario di Anatomia degli animali domestici alla Facoltà di Torino, fu allievo del 37° Corso nel 1966.

Tra gli allievi del 38° Corso (1967) Giuseppe Zannetti, futuro ordinario di Clinica Medica Veterinaria alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma.

Al 39° Corso (1967) partecipò Sandro Govoni che sarà direttore incaricato dell’Istituto di Patologia Aviare della Facoltà di Bologna.

Giorgio Poli e Danilo Codazza furono compagni di Corso, il 40°, nel 1969. Il primo salirà alla cattedra di Microbiologia e Immunologia veterinaria e sarà Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, mentre il secondo sarà Direttore della Scuola di Specializzazione in Diritto e Legislazione Veterinaria, nella stessa facoltà.

Tra gli allievi del 41° Corso vi fu Ario Gnudi, sarà Veterinario Provinciale di Bologna. Dopo la promulgazione della Legge di Riforma Sanitaria (833/1978), fu designato Direttore di Distretto e di Ospedale nella propria USL. Oggi è un affermato scrittore.

Tra gli allievi del 42° Corso (1969) anche Remo Castagneri. In servizio di prima nomina a Pinerolo sarà il portabandiera nella cerimonia con cui la Bandiera fu concessa al Servizio Veterinario Militare. Affermato professionista, fu direttore del Dipartimento di prevenzione dell’allora ASL 5 del Piemonte. Sarà eletto sindaco di Avigliana (TO) tra il 1997 ed il 2003.  

Giovanni Vincenzi, che sarà Dirigente del Dipartimento servizi veterinari della Regione Veneto, frequentò il 43° Corso nel 1969.

Corsi per Veterinari e Maniscalchi presso la Scuola di Pinerolo – corsi per Sottufficiali Maniscalchi nel secondo dopoguerra

I corsi di specializzazione per maniscalchi riprendono il 26 ottobre del 1957 (1° VAS).
Si tratta di corsi di specializzazione per volontari, della durata di 5 mesi e mezzo, che si ripetono fino all’11 giugno 1966: 10 corsi che licenziano, idonei, 28 maniscalchi.

La formazione di Allievi Sottufficiali maniscalchi strutturata su corso di specializzazione seguito dal corso di perfezionamento prosegue fino al 1977
I corsi svolti sono 21 e 106 sono i maniscalchi risultati idonei al termine degli 11 mesi di addestramento.

Nel 1978 le due fasi vengono fuse in una sola: la durata del corso di specializzazione per Sottufficiali maniscalchi diventa di 10 mesi continuativi. Si svolgeranno, con questo nuovo iter, quattro corsi per complessivi 17 allievi.

Istruttore capo fino al 1973 fu il maresciallo maggiore Paolo Muratori a cui, per raggiunti limiti d’età, subentrò Vincenzo Blasio che rimase in servizio fino al momento del trasferimento, nel 1996, della Scuola a Grosseto. L’onere di preservare e tramandare il metodo di ferratura della Scuola italiana, nato a Pinerolo nel 1879, passò quindi a Prisco Martucci che sarà l’istruttore di Mascalcia della Scuola una volta trasferita a Grosseto, nell’ambito del Centro Militare Veterinario. Il primo Luogotenente Prisco Martucci cesserà dall’incarico, per raggiunti limiti d’età, nel 2018.

“Dopo la mietitura”

L’immagine proposta la scorsa settimana mette in evidenza, nel contesto della prima meccanizzazione agricola, la relazione tra la mietitura del grano e il cavallo. Il ruolo degli animali non si esauriva però nel momento del taglio del frumento. La fase successiva richiedeva che i covoni fossero raccolti, caricati e portati a casa. Una volta a casa bisognava procedere alla separazione dei chicchi, la trebbiatura vera e propria, dalla spiga e quindi, alla macinatura.

In una ideale continuazione con il tema di domenica scorsa vengono proposti due dipinti: il primo mostra la raccolta e il trasporto dei covoni di grano, mentre il secondo descrive il momento della trebbiatura e della macinatura svolto con l’ausilio dei buoi, che trainano un grosso rullo di pietra. Ancora ben lontani da qualsiasi norma igienico sanitaria! Si noti tuttavia come gli animali abbiano gli occhi coperti con un telo, tutto questo per cercare di proteggerli dal fastidioso “assalto” delle mosche intorno agli occhi.

Peder Mork Monsted, Farmers harvesting at Blåbæk near Køge (1918), https://commons.wikimedia.org/
Edouard Debat-Ponsan, Le dépiquage au rouleau de pierre (1895), https://fr.wikipedia.org/

“I cavalli e la trebbiatura”

In questo periodo dell’anno, in campagna, può capitare di soffermarsi ad osservare i campi di cereali, frumento od orzo, o altri cereali ancora, oramai maturi e pronti per essere raccolti. Lungo le strade ci si imbatte in enormi mietitrebbie dotate di tutti gli accorgimenti, sia per il comfort dell’operatore sia per una meccanizzazione agricola sempre più precisa ed efficiente. Agli albori della meccanizzazione agricola toccava ai cavalli trainare le prime mietitrici meccaniche. Il cavallo era preferito ad altri animali da lavoro perché in grado di mantenere un passo più sostenuto e quindi un più costante funzionamento della macchina stessa favorendo una regolare fuoriuscita dei covoni, legati, che poi dovevano essere caricati e portati sull’aia per essere battuti. Si trattava di veri e propri cantieri di lavoro in cui uomini e animali erano a lungo impegnati per portare a termine un lavoro da cui dipendeva, e dipende, la sicurezza alimentare di intere popolazioni. Talvolta ai veterinari poteva capitare di venir chiamati per l’insorgenza di qualche patologia da eccessivo sforzo o ferite ai piedi da sobbattiture o ferrature inadeguate ed in tal caso era il maniscalco a risolvere la situazione.

L’immagine che viene presentata oggi descrive bene una scena di inizio secolo dove una mietitrice meccanica è trainata da un possente tiro a tre.

La Scuola di Mascalcia Militare a Pinerolo: i Corsi negli Anni 50.

Negli anni successivi la fine del secondo conflitto mondiale, l’insegnamento della Mascalcia risente dei profondi cambiamenti sociali e militari che caratterizzano il dopoguerra. La Cavalleria è ora un’Arma meccanizzata o corazzata: il cavallo non trova più impiego nei reparti operativi. Sopravvive in piccoli nuclei per l’addestramento degli Allievi delle Accademie, per l’equitazione sportiva e nei reparti di rappresentanza, soprattutto nell’Arma dei Carabinieri. Per alcuni decenni, è ancora impiegato il mulo nei reparti alpini e, soprattutto, nei reparti di artiglieria da montagna. Anche il reclutamento del personale specializzato risente della scarsità di giovani con esperienze pregresse. Anche in agricoltura la progressiva meccanizzazione agricola e la motorizzazione di massa relegano il cavallo ad un impiego in settori di nicchia ed elitari. I pochi reparti a cavallo richiedono meno maniscalchi, altamente qualificati, che si occupano di cavalli destinati ad alte prestazioni sportive. Le truppe da montagna hanno invece necessità di personale con qualificazione di base, ma relativamente numeroso. Alla Scuola di Pinerolo si susseguono, di conseguenza, rari corsi di specializzazione destinati a Sottufficiali maniscalchi in servizio e numerosi corsi di qualificazione di aiuto maniscalchi, destinati in prevalenza ai reparti alpini: di fatto, un corso per ogni contingente di leva, quindi tre all’anno. I corsi di specializzazione per maniscalchi riprenderanno solo il 26 ottobre del 1957 (1° VAS).

I corsi per aiuto maniscalco, di minor durata, mediamente di due mesi e mezzo, iniziano già il 15 marzo 1948. Lo scopo è di preparare giovani di leva, preferibilmente con qualche precedente di mestiere, a coadiuvare il Sottufficiale maniscalco ed a sostituirlo, all’occorrenza, nelle operazioni più semplici come la ferratura di rimessa o quella di emergenza durante le marce e le escursioni.

La Scuola rilascia il brevetto di specializzazione solo agli idonei al termine dei 5 mesi e mezzo di corso per volontari o allievi Sottufficiali maniscalchi.

Agli aiuto maniscalco di leva, se idonei all’esame di fine corso, viene rilasciato un attestato di qualifica. Se meritevoli, al termine del servizio di leva il Comandante di reparto rilascerà il brevetto di specializzazione.

I corsi per Ufficiali veterinari presso la Scuola di Pinerolo – dal secondo dopoguerra alla fine degli Anni 50

Dopo la II Guerra Mondiale, chiusa la Scuola di Cavalleria nella sede di Pinerolo, le competenze addestrative del personale del Servizio Veterinario passano, nel 1948, al neocostituito Centro di Addestramento Reclute del Servizio Ippico e Veterinario, poi Centro di Addestramento del Servizio Ippico e Veterinario (CASIV), comandato da un Ufficiale di Cavalleria. Nel dicembre 1955 il Comando è affidato ad un Ufficiale Veterinario, Ilario Menicucci. Dal 1958 assume la denominazione di Scuola del Servizio Veterinario Militare. CASIV ha sede nella caserma “Dardano Fenulli”, in Viale Terenzio Mamiani ed ha in consegna gran parte delle infrastrutture appartenute alla Scuola di Cavalleria: l’Infermeria Quadrupedi Presidiaria, in Corso Torino, i Laboratori di Istruzione Tecnico-Professionale (la Scuola di Mascalcia) con annesso alloggio di servizio del Comandante, in Viale Terenzio Mamiani, la Cascina “Gen. Berta” (meglio conosciuta come “Cascina Villafranca”) con larga parte del “Galoppatoio” di Baudenasca, la celebre Cavallerizza “Caprilli” in Viale della Rimembranza ed il Campo Ostacoli “Tancredi di Savoiroux” in via Stefano Fer dove, a fine anni ’60, sarà edificata la nuova sede della Scuola e del NEASMI: la caserma “M.O.V.M. Ten.vet. Villy Pasquali”.

Nell’immediato dopoguerra il reclutamento dei Sottotenenti veterinari di complemento avviene per nomina diretta ad Ufficiale dei laureati in medicina veterinaria, purché disposti a prestare un mese di servizio di prima nomina presso una Infermeria Quadrupedi Presidiaria. I corsi per Ufficiali Veterinari riprendono il 1° luglio 1948 con il 1° corso AUC vet ed il 15 agosto 1951 con il corso applicativo per Tenenti veterinari in spe di nuova nomina.
Sia i corsi applicativi sia i corsi AUC hanno una durata di 4 mesi e mezzo. La periodicità è di due corsi all’anno per gli AUC con un numero di allievi che varia da un minimo di 12 ad un massimo di 20 per corso: fino a fine 1959 sono nominati S.Ten.vet. di complemento 317 medici veterinari. Nello stesso periodo superano il corso applicativo 16 Tenenti veterinari in servizio permanente di nuova nomina.

Merita essere ricordato che per i corsi Applicativi e AUC veterinari si mantiene la pratica dell’equitazione cui sono riservate numerose ore di lezione. È una costante fino alla chiusura della Scuola nel 1996, nonché un unicum tra i corsi similari della Forza Armata. A tale scopo la Scuola dispone di un organico di 20 cavalli. Le lezioni si svolgono presso la cavallerizza “Caprilli”, il Campo Ostacoli “Tancredi di Savoiroux” ed il galoppatoio di Baudenasca. Per tale ragione nelle foto ricordo di corso è sempre presente anche l’istruttore di equitazione.

Al 1° corso applicativo per Tenenti veterinari in spe del 1950 presero parte il Ten. Francesco Ferroni, che sarà Capo del Corpo Veterinario dal 1/1/1978 al 30/11/1983; il Ten. Walter Baldoni, che comanderà la SVET dal marzo 1974 al giugno 1981; il Ten. S. Casarini che sarà Direttore del Posto Raccolta Quadrupedi di Grosseto nei primi anni ‘70.

Al IV corso, nei primi mesi del 1950, partecipò il dott. Armando Corrado, libero docente di Malattie Infettive presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna, che sarà Capo del Corpo Veterinario dal 1983 al 1987, ed il dr. Vincenzo Marazza futuro veterinario provinciale di Parma ed infine responsabile dei Servizi Veterinari della Regione Lombardia. Tra i partecipanti del V corso, secondo semestre del 1950, vi fu il dott. Francesco Ortu, che sarà Capo del Corpo Veterinario dal 1988 al 1989.

Tra gli Allievi del VII corso (1951) il dott. Aldo Focacci, già attivo socio A.I.S.Me.Ve.M. sarà Veterinario Provinciale di Siena e poi di Grosseto e, in ultimo, Capo dei Servizi Veterinari dell’ASL Grossetana.

Il dott. Luigi Pozzi, che sarà ordinario di Radiologia veterinaria nella Facoltà di Torino e autore dell’Atlante di Radiologia Clinica Veterinaria, fu tra gli Allievi del IX corso nel 1952.

Tra gli Allievi del X corso (1953) si riconosce il dott. Giovanni Sali: svolge il servizio di prima nomina come Direttore dell’Infermeria Quadrupedi Presidiaria di Pinerolo. Pioniere e figura carismatica della buiatria italiana. Curatore dell’edizione italiana del poderoso trattato del Rosenberger “Malattie del bovino”. Libero Docente presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma, socio attivo dell’A.I.S.Me.Ve.M., prolifico pubblicista dà alle stampe, tra l’altro, una interessante storia a fumetti della Medicina Veterinaria dall‘antichità ai giorni nostri e più recentemente “Cavalli otto, Uomini quaranta” il cui titolo si rifà all’esperienza di Ufficiale veterinario di prima nomina.

Tra gli allievi del XII corso (1954) vi fu Silvestro Mondini, igienista e patologo veterinario, che fu a lungo docente di Igiene Zootecnica presso il corso di laurea in Produzioni Animali dell’Università di Bologna.

Al XIII corso (secondo semestre del 1954) si riconoscono Giancarlo Mandelli e  Gasparre Valenti che in seguito divennero, rispettivamente, docenti di Anatomia patologica veterinaria a Milano e Malattie infettive e Igiene del latte a Torino.

ll Ten.vet. Franco Cussino, che sarà Comandante della SVET di Pinerolo dal 1981 al 1986 e del Centro di Allevamento Quadrupedi di Grosseto dal 1986 al 1990, partecipò al III corso per Tenenti spe, nel 1955. Nel 1980, durante il Sisma in Campania, era direttore di Veterinaria a Napoli: l’intervento del Servizio Veterinario da lui coordinato sarà premiato con una Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito alla Bandiera del Corpo. È coautore dell’Inno del Corpo Veterinario.

Tra i partecipanti al XV corso del 1955 si riconoscono il prof. Federico Chiesa, prof. ordinario di Fisiologia veterinaria nell’Università di Bologna, il dr. Sante Chiri libero professionista in Budrio, noto buiatra, ed il dr. Giorgio Cantoni Lughi a lungo direttore dell’area B dei Servizi Veterinari di Forlì.  

Al XXI corso, svoltosi tra l’ottobre 1958 ed il febbraio 1959, furono commilitoni i dottori Ottaviano Pozza, Ettore Grimaldi, Franco Valfrè, Angelo Persechino, e Domenico Nesci. I primi quattro diventeranno professori ordinari in differenti discipline nell’Università di Milano, Perugia e Napoli, mentre Domenico Nesci sarà Comandante della SVET dal 1986 al 1988 e Capo del Corpo Veterinario dal 1990 al 1996.